L’email marketing si conferma come uno degli strumenti preferiti dalle aziende per fare promozione a costi contenuti e con il migliore ritorno sull’investimento, persino superiore (in termini di ROI) rispetto alla pubblicità sui social network.
Google, che di pubblicità vive, ma che non è mai riuscito ad affermarsi come social network ha deciso di sfruttare gli utenti di Gmail per veicolare un nuovo tipo di annuncio, pensato appositamente per integrarsi con la sua webmail e tutte le App del gruppo legate a Gmail.
I nuovi annunci nativi per Gmail, disponibili direttamente nella console AdWords, si presentano come una email in testa a tutte le altre (si trovano nel tab Promozioni con la dicitura “Annuncio”), cliccandoci sopra si entra dentro il messaggio pubblicitario, come se si stesse aprendo una email, e lo si può inoltrare o salvare in Inbox in maniera permanente.
Questo nuovo tipo di annunci presenta dei pro e dei contro rispetto al classico email marketing. I pro sono che non ci sono problemi di deliverability, l’annuncio arriva direttamente nella casella dell’utente ed è visualizzato in testa a tutte le altre email, è poi possibile definire in maniera precisa il target a cui inviarlo (parole chiave, segmenti di pubblico di affinità, dati demografici e argomenti) e si paga solo quando l’utente “apre” il messaggio (tutte le successive azioni come l’inoltro non hanno costi). Di contro c’è che possono essere inviati solo agli utenti delle caselle Gmail gratuite e che le proprie liste di indirizzi email @gmail.com non sono utilizzabili come “target”.
Ancora è presto per dire se questi nuovi annunci potranno fare concorrenza alle aziende che offrono servizi di Email Marketing, bisognerà vedere col tempo il rapporto fra costi/benefici nel raggiungere utenti Gmail con questa modalità, piuttosto che con le liste di email, sarà più a favore del primo o del secondo metodo.
Di certo c’è che in media le liste utilizzate nell’email marketing sono composte da un buon 15% di caselle @gmail.com e qualcuno potrebbe pensare di (provare) a lasciar fuori dagli invii questi indirizzi in favore degli annunci AdWords nativi per Gmail. Dal momento che i servizi di email marketing si pagano in base alla dimensione delle liste (o comunque ai volumi di invio) potrebbero esserci degli spostamenti di budget da un canale ad un altro.
Sicuramente chi offre servizi di email marketing deve prendere in seria considerazione queste evoluzioni offerte da Google (e che potrebbero essere replicate da Hotmail/Yahoo) e magari pensare ad una possibile integrazione con le loro console di invio.