Molti di voi si saranno resi conto di come la parola Cloud nel mondo dell’hosting (ma anche dei gestionali per fare un esempio) sia inflazionata. Tutte le aziende hanno dovuto aggiungere la parola magica “Cloud” ai loro piani hosting, ai loro server, ai loro servizi tradizionali. Il risultato? Nessuno capisce più niente su cosa è veramente cloud e cosa no.
Anche io mi sono posto questo problema per Qboxmail ed ho cercato di trasformare un vecchio servizio di Email Hosting, o Email in Outsourcing, in un servizio cloud per le email.
Ed eccovi spiegato perchè Qboxmail è un servizio cloud per le email:
- scalabilità in tempo reale senza preoccuparsi dell’infrastruttura: potete attivare 10, 100, 1000, 10000 caselle email da 8 GB ciascuna su quanti domini volete
- potenziale di crescita illimitato: potete allocare ai vostri utenti una disponibilità di account email superiore alle odierne necessità, solo se questi account verranno attivati saranno conteggiati
- pay per use, pagate solo quello che utilizzate: se oggi gestite solo 1.000 caselle email ma prevedete di crescere a 10.000 account non ci sono problemi, solo al momento della loro reali attivazione vi verranno fatturate
- gestibile tramite API: tutti i servizi di Qboxmail sono gestibili tramite delle API in modo da essere integrati con le vostre Apps web o mobile, come ho già avuto modo di dire Non c’è Cloud senza API
Quindi se qualcuno pensa che la parola Cloud vicino a Qboxmail sia solo un fattore di marketing si sbaglia.